Cesare Pietroiusti e Claudio Mustacchi, webinar

Prosegue il ciclo di incontri di nctm e l’arte sul tema della cura e del diritto alla salute, individuale e pubblica

Il secondo appuntamento vede confrontarsi l’artista Cesare Pietroiusti e il filosofo e pedagogista Claudio Mustacchi, accomunati da una formazione socio-psichiatrica e dall’interesse per figure, situazioni e oggetti considerati marginali.

La riflessione verterà su un concetto di cura allargato e sui suoi aspetti invisibili, legati alla relazione e all’emozionalità. La cura sarà intesa come attenzione rivolta a sé, agli altri e al contesto, e come affermazione dell’altro per quello che è, portatore di storie e vissuti personali da riconoscersi e rispettarsi.

Cesare Pietroiusti indaga microeventi, comportamenti e gesti minori che costituiscono l’esperienza della vita quotidiana.

Sin dal 1977 si muove tra sperimentazione linguistica, pratica performativa e relazionale, riflessione concettuale, con particolare interesse per situazioni non funzionali e oggetti apparentemente poco significativi. Mosso da una tendenza ad attivare dinamiche collettive o di scambio Pietroiusti si è sempre distinto per l’idea di fare qualcosa con gli altri e per gli altri: un’apertura intesa come linfa vitale e esercizio mentale, originata da una visione in cui “ciascun individuo è fatto anche degli altri proprio quando più forte sentiamo un’alterità, più forte incontriamo noi stessi.” (Cesare Pietroiusti, Un piede dentro, un piede fuori, in Scardi G., Paesaggio con figura, Allemandi, 2011, pag. 211).

La retrospettiva Un certo numero di cose / A Certain Number of Things, tenutasi nel 2019 presso il MAMbo di Bologna, era basata sulla presentazione di una serie di “oggetti-anno”: oggetti e opere che costituiscono una sorta di diario e consentono di seguire il percorso dell’artista fino al presente.

Nel pensiero di Claudio Mustacchi convergono conoscenze derivanti da ambiti diversi quali arte, teatro, scienza e pedagogia.

L’attenzione all’individuo e alla collettività lo portano da anni a impegnarsi affinché le voci e le esperienze più fragili possano trovare espressione.

Da un percorso legato alla narrazione poetica, alla pratica educativa e all’interesse per le medical humanities e per l’elemento artistico che permea la quotidianità sono nati i suoi numerosi libri, ultimi dei quali in ordine di tempo: I racconti dell’Huntington: Voci per non perdersi nel bosco e L’educazione poetica. Dalle teorie della narrazione all’esperienza della poesia.