Portfolio

Gabriele Basilico

Gabriele Basilico è stato uno dei maggiori fotografi del panorama italiano e internazionale.

Formatosi come architetto, il suo interesse è sempre andato al tema del paesaggio antropizzato, soprattutto urbano e metropolitano.

Negli anni Ottanta del Novecento Basilico dedica una serie di fotografie al porto di Genova – il più grande porto d’Europa – di cui evidentemente lo attraggono la complessità, il carattere di organismo vivente, l’interconnessione con la città e con i suoi abitanti, ma anche con una dimensione territoriale assai più ampia. «Il Porto è la forma della città, è la sua lingua, la ragione che precede ogni altra ragione. Il Porto è le sue sette vite che ancora non si sono consumate. Né il porto è la sua fabbrica, o il suo negozio, o la sua scuola, o il suo governo. Il Porto è la città, e la città ne è compresa» [1].

Nello stesso decennio Basilico fotograferà altri mari e altri porti, tra i quali Napoli, Barcellona, Bilbao, Anversa, Rotterdam. «Non gli interessava tanto il porto turistico, quanto quello commerciale, entroterra operoso secondo l’idea della città finalizzata alla produzione», spiega Giovanna Calvenzi nel 2017 nell’intervista Calvenzi racconta Basilico rilasciata ad Alessandra Lanza per la rivista Abitare. «L’idea del limite – racconta ancora – gli è sempre piaciuta enormemente. Quel punto in cui la città finisce, ma anche dove può ricominciare o andare avanti» [2].

Il porto, con le sue infrastrutture collocate tra terra e mare, è proprio questo.

 

[1] Gabriele Basilico, Piano, Porto, Città – L’esperienza di Genova, Skira Editore, Milano 1999.
[2] Alessandra Lanza, Calvenzi racconta Basilico, su Abitare, 4 ottobre 2017.

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Date
  • 10 Marzo 2020