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Maria Domenica Rapicavoli

Maria D. Rapicavoli (MDR) nasce a Catania. Vive e lavora a New York.

La sua riflessione si focalizza sul rapporto tra visibilità e invisibilità, tra fenomeni tangibili e conseguenze immateriali, tra le strutture astratte della politica, dell’economia, del potere e la vita quotidiana di ciascun individuo. Mettendo in discussione la narrazione storica dominante e universalmente accettata, Rapicavoli propone una rilettura critica del passato e dei suoi effetti sulla società presente.

Da sempre nel proprio lavoro Rapicavoli sente la necessità di toccare temi rilevanti. I contenuti di partenza le sono offerti dalla natia Sicilia, per poi acquistare ampiezza: la corruzione e la legalità, il silenzio e l’omertà, la memoria e la sua cancellazione; e cosa sia un archivio, quale il suo valore, quali le potenzialità e i limiti di un’immagine o di un’opera.

Così nasce il progetto MAXIPROCESSO in cui l’artista siciliana documenta il cd. Maxi-processo, ossia il più grande processo per crimini di mafia, celebrato a Palermo tra il febbraio del 1986 e il dicembre del 1987. Partita dalla consapevolezza delle precarie condizioni in cui versa l’intero archivio documentale del processo di primo grado – custodito nel Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e del Movimento Antimafia (CIDMA), a Corleone – Rapicavoli decide di fotografarne, tra il 2015 e il 2018, tutti i faldoni, realizzando così la serie omonima di 360 fotografie.

L’artista si misura, quindi, per immagini, con il tema della giustizia, della memoria e della storia, anche recente, del Paese.

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Date
  • 10 Marzo 2020